Dodicesima vittima del 2016 sulla statale 106, sessantunenne morto in un incidente all’altezza di Simeri Mare

Dodicesima vittima del 2016 sulla statale 106, sessantunenne morto in un incidente all’altezza di Simeri Mare

Nuovo, tragico incidente sulla statale 106. Lo sottolinea l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” rendendo noto “l’ennesimo incidente mortale avvenuto a seguito di uno scontro che ha coinvolto una autovettura Fiat 600 e un Fiat Scudo furgonato. L’impatto è avvenuto intorno alle 21:00 di mercoledì sera sulla S.S.106 a Simeri Crichi. Nel sinistro ha perso la vita Francesco Antonio Tarantino, 61 anni, di Simeri Crichi. Altre due persone sono rimaste ferite di cui una in modo grave. Francesco Antonio Tarantino -aggiunge l’associazione- è la dodicesima vittima della statale 106 nell’anno 2016 dopo Eugenio Vadalà di 28 anni e Giuseppe Barone di 18 anni deceduti l’8 gennaio a Bocale fraz. di Reggio Calabria, Francesco Nicola Dati di 29 anni deceduto il 21 gennaio a Cirò Marina (KR), Carmela Palermo di 66 anni deceduta il 6 febbraio a Rossano, Francesco Gaetano di 62 anni deceduto il 13 aprile a Corigliano Calabro, Maria Cristina Brancatisano di 53 anni deceduta il 15 maggio a Montebello Jonico, Pasquale Scarano di 67 anni deceduto il 16 maggio a Brancaleone, Vittorio Leotta di 25 anni e Deborah Ranieri di 21 anni deceduti il 22 maggio a Sant’Andrea dello Jonio, Dmytro Lazarenko di 27 anni deceduto il 29 maggio a Ferruzzano e Francesco Manoiero di 20 anni deceduto il 04 Giugno a Catanzaro Lido”. L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” precisa che “sulla famigerata strada della morte nel 2016 abbiamo in media una vittima ogni 14 giorni ed intende altresì denunciare l’immobilismo istituzionale e l’incapacità dello Stato di cancellare, attraverso la messa in sicurezza subito e l’ammodernamento della S.S.106, questa autentica vergogna ed, insieme, la più grande Strage di Stato della storia della nostra Repubblica. Lo Stato Assassino che ogni giorno uccide i calabresi sulla S.S.106 è incapace -sostiene ancora l’associazione- di investire affinché possa essere sviluppato un cospicuo piano di investimenti che possa provvedere ad una messa in sicurezza subito ed all’ammodernamento di una arteria viaria contraddistinta da illegalità diffuse e da una scarsa manutenzione che la rendono una mulattiera che versa peraltro in uno stato comatoso. Non è più possibile che ancora oggi nel 2016, nell’indifferenza della classe politica calabrese tutta (senza alcuna distinzione!), possa esistere una pseudo-strada che miete vittime e feriti con una frequenza precisa, puntuale e disastrosa”. L’Associazione conclude stringendosi “attorno alla Famiglia Tarantino, ai Parenti ed agli amici tutti, a cui esprimiamo sentimenti di vicinanza e cordoglio. Noi non dimenticheremo un’altra vita spezzata, un’altra vittima della S.S.106, la strada più pericolosa d’Italia. Noi non resteremo indifferenti ed in silenzio davanti all’ennesima vittima di una strada sempre più serial killer in Calabria ed in Italia”.

 

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